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FANTOZZI PORTA LA FIGLIA AL CONCORSO

Domenica pomeriggio Fantozzi ha accompagnato sua figlia Mariangela a un concorso di bellezza.

In fondo lui non ce la voleva portare e anche la signora Pina era contraria: la bimba era troppo piccola (11 anni appena) e loro in linea di massima avevano sempre disapprovato le gare di quel tipo, ma le molte insistenze dei colleghi d'ufficio e quella sua maledetta incapacit`a a dire di no alla gente l'avevano travolto. Era successo questo: la direzione del personale della sua societ`a aveva bandito il concorso “Bimbi belli”, al primo classificato si offriva un soggiorno di una settimana in un albergo di 3a categoria a San Martino di Castrozza accompagnato da uno dei genitori, al secondo una bicicletta Graziella e al terzo l'abbonamento per il 1971 a Famiglia Cristiana. Il primo premio faceva gola a molti, e i colleghi gli descrissero le meraviglie di San Martino di Castrozza col sole.

Ora Mariangela era un po' piccolina per la sua et`a, aveva gli occhi molto sporgenti, i dentini da roditore e un gran naso. Era decisamente una gran brutta bambina dal colorito giallastro, ma per Fantozzi e la Pina era l'unica figlia, tutta la loro vita e la pi`u bella creatura del mondo.

Si prepararono al concorso con molta cura. La signora Pina non voleva affrontare la spesa di un abito nuovo, ma lui stravedeva per la bimba e andarono tutti e tre alla Rinascente sabato pomeriggio.

“Abiti per bambini, per favore” chiese lui timidamente all'ingresso. “Primo piano” rispose imperiosamente la ragazza delle informazioni. “Prenda la scala mobile!” Presero la scala mobile in discesa e arrancarono per quasi mezz'ora. Poi, visto che la bimba era in difficolt`a e stava per tornare a piano terra, lui se la prese sulle spalle e con uno sforzo tremendo attacc`o una disperata volata in salita. La signora Pina intanto aveva ceduto di schianto ed era ritornata alla partenza. Una gran folla di curiosi intanto si era radunata ai piedi della scala per assistere allo spettacolo. Si sentirono gi`a i primi risolini quando lui inciamp`o. Fece appena in tempo a buttare Mariangela al primo piano e torn`o gi`u lentamente, a pelle di leone. La signora Pina, senza fare commenti, lo aiut`o a rialzarsi. Lui rimase aggrappato a una colonna, col cuore che gli si spezzava, a riprendere fiato. Quando si riprese, salirono con la scala giusta al primo piano. Si era persa la bimba tra la folla! La fecero chiamare con l'altoparlante e alla fine la trovarono che piangeva in un cesto di rifiuti.

Il commesso del reparto confezioni per bambini li accolse con tono vischioso e chiese subito: “`E per questa bella bimba l'abito? Quanto ha questo tesoro, tre anni?”. “Undici” rispose Fantozzi con lo sguardo duro. “Ah, ah” rise il commesso, e fece alla bimba un buffetto sulla guancia con le mani sudate. Per la scelta del vestito litigarono un po'. La signora Pina voleva un vestito classico color vino, lui era per un genere beat, anticonformista. Vinse lui e comperarono a Mariangela un completino da marinaretto col fischietto e cordoncino.

Domenica mattina lui la port`o dalla parrucchiera sotto casa, e mentre le “cotonavano” i capelli, lui rimase in un angolo a guardare, incuriosito.

Nel pomeriggio si recarono al teatro “Frescobaldi” per il concorso. C'erano gi`a un 300 bambini e una gran confusione di genitori e di organizzatori. Un altoparlante preg`o i genitori di scendere in platea e lasciare i bimbi soli. A Mariangela appuntarono sul braccio un cartoncino col numero 100.

Lui tra la calca si sbracciava per farsi vedere, ma la bimba era accecata dai riflettori e molto intimidita. “Tieni su la testa, Mariangela!” urlava lui da fondo sala, ma veniva zittito dagli altri genitori. I bambini venivano fatti sfilare davanti al tavolo della commissione e raggruppati in un altro lato del palco.

Erano arrivati al numero 95, quando dal fondo della sala entr`o un gruppo di “ricchi”. Andavano tutti nella villa in campagna di loro amici a passare la domenica pomeriggio. Una delle signore, bionda e molto bella ed elegante, aveva avuto l'idea di entrare per “farsi due risate”. Era stata attirata dal cartellone “Bimbi belli”.

“Ecco” disse Fantozzi alla moglie “ancora un numero e poi c'`e Mariangela!” E gli sudavano le mani dall'emozione. Alle sue spalle si era assestato il gruppetto dei “ricchi” (quelli che hanno solo figli biondi, molto belli e tutti uguali come i figli di Paola di Liegi). “Mariangela Fantozzi!” chiam`o l'altoparlante “il numero cento!” A Fantozzi balz`o il cuore in gola. “Numero cento, come cesso!” urlacchi`o il pi`u “povero” dei “ricchi”, che appunto per questo doveva essere il pi`u cattivo e il pi`u spiritoso. Il teatro scoppi`o in una fragorosa risata. Mariangela si ferm`o a met`a palcoscenico. Da un palco gridarono: “Ma quella non e una bambina, `e una scimmia!”. Le risate e i clamori si fecero assordanti. “Signori, per favore, silenzio!” preg`o l'altoparlante.

Nel silenzio tremendo Fantozzi ora fendeva la folla con decisione. Sal`i sul palco, prese sua figlia per mano e la port`o lentamente verso l'uscita. Si era formato un corridoio di gente che lo guardava con grande rispetto. Stava per scomparire dietro le porte di velluto e tutti allora applaudirono.

Quando sal`i in macchina non si accorse neppure che gli avevano “rigato” il parafango appena riverniciato.

Fuori c'era ancora un po' di sole, che si pos`o sui capelli color topo e lui la vide bellissima.


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